Cos'è la Banca del Tempo
Potremmo iniziare con il dire che è un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi, saperi. Definendola quindi come: “una libera associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane”. E' un “luogo nel quale si recuperano le abitudini ormai perdute di mutuo aiuto tipiche dei rapporti di buon vicinato. Oppure si estende a persone prima sconosciute l’aiuto abituale che ci si scambia tra appartenenti alla stessa famiglia o ai gruppi di amici”.
Le banche del tempo sono organizzate come istituti di credito in cui le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché del denaro. La più grande differenza è che non si maturano mai interessi né in passivo e né in negativo! L’unico obbligo che si ha è il pareggiamento del conto.
Perchè " aprire un conto" alla banca del tempo?
Nella Banca del Tempo il valore delle attività scambiate corrisponde unicamente alle ore impiegate per realizzarle e la regola è coniugare l’utilità con il piacere. Chiunque può aderire ad una banca del tempo, poiché ognuno è potenzialmente in grado di offrire qualcosa di utile ad altri e tutti hanno bisogno di qualcosa.
Iniziamo subito con il fare un esempio ci potrebbe essere la Signora Gina, maestra, si rende conto di avere due ore disponibili a settimana, si reca presso la banca del tempo della sua città e diventa correntista dichiarando la sua disponibilità. Cosa succede? La banca la mette in contatto con la signora Maria che ha una figlia che ha bisogno di quelle ripetizioni. In cambio la signora Maria offrirà due ore del suo tempo per fare la spesa ad un anziano che non può muoversi di casa.
Il vantaggio che si ha con questa banca è che non si diventa debitori o creditori di una persona, ma lo si diventa nei confronti della banca che così incrocerà domanda e offerta nel modo più ottimale possibile. Quindi ritornando all’esempio di prima la signora Gina, l’insegnante d’inglese avrà un credito di due ore presso la banca del tempo e che potrà esigere chiedendo che il Signor Franco ( che precedentemente aveva dato la sua disponibilità) la aiuti a potare le piante del giardino.
Quando vai a fare la spesa non prende molto tempo in più aggiungere alla tua lista qualcosa che serve a chi non può muoversi di casa, ottenendo in cambio, per esempio, che il tuo gatto sia accudito mentre tu ti concedi una piccola vacanza?
Non è difficile immaginare l’ampia gamma di possibilità di scambi che si apre grazie ad una organizzazione di intermediazione che permette scambi indiretti, sulla base della reciprocità, ma non solo della bilateralità come nel baratto, e differiti nel tempo, poiché si da quando si può e si riceve quando si vuole.
Si offrono e contemporaneamente si ricevono ore di compagnia, trovando persone che hanno i nostri stessi gusti.
Chiunque in una banca del tempo è portatore di valori si annullano le differenze fra giovane e anziano, ricco e povero, comunitario ed extracomunitario, disabile e normodotato ognuno può portare qualcosa, e tutte le prestazioni hanno lo stesso valore ovvero 1 ora.
Un altro vantaggio della banca del tempo? E’ che gli operatori della banca del tempo spesso organizzano riunioni, feste, gite, visite guidate a mostre, musei, occasioni d’incontro tra tutti i correntisti che desiderano partecipare a queste iniziative, sia offrendo contributi fattivi alla loro realizzazione, sia semplicemente godendone (”pareggeranno il conto” in altri modi).
Ricordiamoci che nella banca del tempo non esiste circolazione di moneta, non è un lavoro, di conseguenza non vengono pagato personale.
Come funziona la Banca del Tempo
Come tutte le altre associazioni, le Banche del Tempo sono regolate da un Atto costitutivo e dallo Statuto. Come previsto dalle leggi nazionali e regionali, essi devono essere registrati. Ogni nuovo socio che aderisce all’Associazione prende visione fin da subito sia dello Statuto sia del Regolamento che contiene sia le regole costitutive dell’associazione, sia le modalità per l’adesione.
La regola costituente
La “regola di fondo che vige in tutte le B.T. è lo scambio”. Sinonimo di reciproca convenienza, lo scambio presuppone, per sua stessa definizione, che i soggetti che entrano in relazione siano attivi. Di conseguenza, diversamente che nel Volontariato (che si regge sul dono di aiuto ai bisognosi di assistenza), “la solidarietà che circola nelle B.T. non è a senso unico. E’ reciproca e alla pari. Il tempo scambiato è misurato in ore e l’ora è di 60 minuti per tutti, indipendentemente dalla professione, dalla classe sociale di appartenenza o dalle condizioni economiche delle singole persone”. In questo senso, le Banche del Tempo realizzano un egualitarismo pressoché perfetto.
Le B.T. servono a soddisfare bisogni materiali e bisogni immateriali.
Tra i primi, prevalgono quelli legati all’organizzazione quotidiana della vita delle persone e delle famiglie; tra i secondi, il bisogno di compagnia e di allargare la rete delle amicizie. Le banche, infatti, sono luoghi di socializzazione, che favoriscono anche la messa in comune di saperi e conoscenze. L’elenco degli aiuti che vengono scambiati e misurati in ore è molto lungo. Può essere suddiviso in due grandi aree: la prima, la prevalente, è composta dalle prestazioni minute che riguardano lo svolgimento della vita quotidiana (la spesa, la cucina, la lavanderia, le relazioni con gli enti pubblici, i bambini, gli anziani, il tempo libero in compagnia…); la seconda, molto diffusa anche perché favorisce la socializzazione, riguarda lo scambio dei saperi. Cioè, il baratto delle conoscenze che le singole persone possiedono. Questo secondo tipo di scambi mette sullo stesso piano saperi esistenti sul mercato (computer, lingue, pittura, fotografia…) e saperi “fuori mercato”, nel senso che ad essi non è attribuito valore economico.
Chi ne usufruisce
Chiunque, donna e uomo e di tutte le età può aderire a una Banca del Tempo. La stragrande maggioranza dei soci promotori e aderenti è costituita da donne, ma, dopo la fase iniziale quasi del tutto al femminile, è presente anche una buona quota di uomini che, aderendo, scoprono di poter soddisfare una sfera di bisogni lontani dalla loro cultura. Fatto curioso è che in questo comune ad essere particolarmente interessati alla banca del tempo è un gruppo a maggioranza maschile.
Ricordiamo inoltre che L’invenzione sociale denominata Banca del Tempo è nata dall’intelligenza creatrice di gruppi di donne. La prima, in ordine di tempo, è nata nel 1992, a Parma.
Chiunque può diventare correntista di una banca del tempo. Non occorre avere né grandi disponibilità di tempo né particolari competenze. Non è necessario offrire servizi professionalmente qualificati, purché si tratti di un’attività che si è in grado di svolgere e con piacere. Si può anche semplicemente offrire e/o cercare compagnia per fare qualcosa, come andare al cinema, a teatro ecc, insieme ad altri che abbiano gli stessi gusti. Chi ha poco tempo si accorgerà che a volte è possibile moltiplicarlo, per esempio mettendo a disposizione anche di altri attività che si effettuano per se stessi e i propri familiari (per esempio, fare la spesa, accompagnare i bambini a scuola) e ricevendo in cambio un aiuto per “guadagnare tempo” in altri ambiti.
Unità di misura
Gli scambi riguardano attività e che l’unità di misura del valore è costituita dall’ora (con le sue frazioni e multipli), indipendentemente dal prezzo di mercato della prestazione.
Per esempio, un’ora impiegata per pulire le verdure vale come un’ora di lezione di musica.
Il sistema si basa quindi sul principio di pari dignità delle attività scambiate e su quello di reciprocità, per cui ciascun soggetto si pone come portatore insieme di bisogni e di risorse.
Conti correnti
Le persone che aderiscono alle Banche del Tempo e tra le quali avvengono gli scambi generalmente si chiamano correntisti (o tempo-correntisti), in quanto diventano titolari di conti correnti, in cui depositano le ore impiegate a realizzare attività a favore di altri “correntisti”, acquisendo la disponibilità di un credito di pari valore in termini di ore. Spenderanno tale credito per usufruire a loro volta di prestazioni effettuate da aderenti alla Banca del Tempo.
Per facilitare le transazioni e contabilizzarle di solito si usano “assegni”, che ciascun correntista può staccare dal “libretto” che gli viene consegnato dalla Banca del Tempo.
Obiettivi
In linea di massima le finalità per cui si organizzano le BdT possono essere così sintetizzate:
Tipologia di scambi
Generalmente gli associati alle Banche del Tempo offrono prestazioni che esulano dalla loro attività professionale e riguardano piuttosto la sfera degli hobby e degli interessi personali, anche per evitare equivoci per quanto riguarda attività soggette ad imposizione fiscale o a regimi tariffari stabiliti dagli ordini professionali.
La prima comprende le prestazioni attinenti allo svolgimento della vita quotidiana, come fare la spesa, sbrigare pratiche burocratiche, dare passaggi in auto, preparare pasti, fare piccole riparazioni, accudire persone anziane e bambini, aiutare i ragazzi a fare i compiti e così via.
La seconda riguarda attività ricreative e scambi di “saperi”. Rimettere in gioco competenze esplicite o rimaste inesplicati
L’organizzazione di una Banca del Tempo
L’organizzazione delle B.T., per quanto riguarda gli scambi di tempo e la loro contabilità, è copiata dalle banche vere. Ad esempio: gli scambi si pagano con assegni presi dal libretto in dotazione di ciascun socio; ciascun socio ha un proprio conto corrente sul quale la segreteria della banca segna i crediti (le ore date, cioè gli assegni depositati), sia i debiti (le ore ricevute, cioè gli assegni spesi). Chi ritira soltanto, è richiamato con cortesia e comprensione a rientrare, ma se fa il furbo viene, sempre cortesemente, messo alla porta.
Curiosità
Le B.T. funzionano sia nelle grandi sia nelle piccole città e in tutte le parti d’Italia. Ovviamente, se la dimensione della città è molto grande, la B.T. coinvolgerà uno spicchio soltanto di territorio e le persone che gravitano su di esso. Ad esempio: un quartiere, una frazione
A partire dai primi mesi del 1998, le B.T. hanno iniziato anche a diffondersi nelle scuole medie e nelle superiori. Il merito va ad alcune insegnanti che hanno compreso che queste associazioni sono essere un veicolo per l’educazione alla reciproca solidarietà e al valore della comunità. Oltre all’aiuto che i migliori in classe offrono ai meno capaci, grazie ad esse i ragazzi si scambiano soprattutto saperi esterni alla scuola e quasi sempre sono i meno bravi negli studi ad insegnare qualcosa ai migliori. Ad esempio: a nuotare, a suonare la chitarra o il pianoforte oppure a farsi una cultura sulla musica rock. In alcuni casi si sono formati piccoli gruppi di teatranti che offrono i loro spettacoli ad associazioni di adulti e anziani, favorendo in tal modo scambi e relazioni intergenerazionali davvero uniche.
Potremmo iniziare con il dire che è un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi, saperi. Definendola quindi come: “una libera associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane”. E' un “luogo nel quale si recuperano le abitudini ormai perdute di mutuo aiuto tipiche dei rapporti di buon vicinato. Oppure si estende a persone prima sconosciute l’aiuto abituale che ci si scambia tra appartenenti alla stessa famiglia o ai gruppi di amici”.
Le banche del tempo sono organizzate come istituti di credito in cui le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché del denaro. La più grande differenza è che non si maturano mai interessi né in passivo e né in negativo! L’unico obbligo che si ha è il pareggiamento del conto.
Perchè " aprire un conto" alla banca del tempo?
Nella Banca del Tempo il valore delle attività scambiate corrisponde unicamente alle ore impiegate per realizzarle e la regola è coniugare l’utilità con il piacere. Chiunque può aderire ad una banca del tempo, poiché ognuno è potenzialmente in grado di offrire qualcosa di utile ad altri e tutti hanno bisogno di qualcosa.
Iniziamo subito con il fare un esempio ci potrebbe essere la Signora Gina, maestra, si rende conto di avere due ore disponibili a settimana, si reca presso la banca del tempo della sua città e diventa correntista dichiarando la sua disponibilità. Cosa succede? La banca la mette in contatto con la signora Maria che ha una figlia che ha bisogno di quelle ripetizioni. In cambio la signora Maria offrirà due ore del suo tempo per fare la spesa ad un anziano che non può muoversi di casa.
Il vantaggio che si ha con questa banca è che non si diventa debitori o creditori di una persona, ma lo si diventa nei confronti della banca che così incrocerà domanda e offerta nel modo più ottimale possibile. Quindi ritornando all’esempio di prima la signora Gina, l’insegnante d’inglese avrà un credito di due ore presso la banca del tempo e che potrà esigere chiedendo che il Signor Franco ( che precedentemente aveva dato la sua disponibilità) la aiuti a potare le piante del giardino.
Quando vai a fare la spesa non prende molto tempo in più aggiungere alla tua lista qualcosa che serve a chi non può muoversi di casa, ottenendo in cambio, per esempio, che il tuo gatto sia accudito mentre tu ti concedi una piccola vacanza?
Non è difficile immaginare l’ampia gamma di possibilità di scambi che si apre grazie ad una organizzazione di intermediazione che permette scambi indiretti, sulla base della reciprocità, ma non solo della bilateralità come nel baratto, e differiti nel tempo, poiché si da quando si può e si riceve quando si vuole.
Si offrono e contemporaneamente si ricevono ore di compagnia, trovando persone che hanno i nostri stessi gusti.
Chiunque in una banca del tempo è portatore di valori si annullano le differenze fra giovane e anziano, ricco e povero, comunitario ed extracomunitario, disabile e normodotato ognuno può portare qualcosa, e tutte le prestazioni hanno lo stesso valore ovvero 1 ora.
Un altro vantaggio della banca del tempo? E’ che gli operatori della banca del tempo spesso organizzano riunioni, feste, gite, visite guidate a mostre, musei, occasioni d’incontro tra tutti i correntisti che desiderano partecipare a queste iniziative, sia offrendo contributi fattivi alla loro realizzazione, sia semplicemente godendone (”pareggeranno il conto” in altri modi).
Ricordiamoci che nella banca del tempo non esiste circolazione di moneta, non è un lavoro, di conseguenza non vengono pagato personale.
Come funziona la Banca del Tempo
Come tutte le altre associazioni, le Banche del Tempo sono regolate da un Atto costitutivo e dallo Statuto. Come previsto dalle leggi nazionali e regionali, essi devono essere registrati. Ogni nuovo socio che aderisce all’Associazione prende visione fin da subito sia dello Statuto sia del Regolamento che contiene sia le regole costitutive dell’associazione, sia le modalità per l’adesione.
La regola costituente
La “regola di fondo che vige in tutte le B.T. è lo scambio”. Sinonimo di reciproca convenienza, lo scambio presuppone, per sua stessa definizione, che i soggetti che entrano in relazione siano attivi. Di conseguenza, diversamente che nel Volontariato (che si regge sul dono di aiuto ai bisognosi di assistenza), “la solidarietà che circola nelle B.T. non è a senso unico. E’ reciproca e alla pari. Il tempo scambiato è misurato in ore e l’ora è di 60 minuti per tutti, indipendentemente dalla professione, dalla classe sociale di appartenenza o dalle condizioni economiche delle singole persone”. In questo senso, le Banche del Tempo realizzano un egualitarismo pressoché perfetto.
Le B.T. servono a soddisfare bisogni materiali e bisogni immateriali.
Tra i primi, prevalgono quelli legati all’organizzazione quotidiana della vita delle persone e delle famiglie; tra i secondi, il bisogno di compagnia e di allargare la rete delle amicizie. Le banche, infatti, sono luoghi di socializzazione, che favoriscono anche la messa in comune di saperi e conoscenze. L’elenco degli aiuti che vengono scambiati e misurati in ore è molto lungo. Può essere suddiviso in due grandi aree: la prima, la prevalente, è composta dalle prestazioni minute che riguardano lo svolgimento della vita quotidiana (la spesa, la cucina, la lavanderia, le relazioni con gli enti pubblici, i bambini, gli anziani, il tempo libero in compagnia…); la seconda, molto diffusa anche perché favorisce la socializzazione, riguarda lo scambio dei saperi. Cioè, il baratto delle conoscenze che le singole persone possiedono. Questo secondo tipo di scambi mette sullo stesso piano saperi esistenti sul mercato (computer, lingue, pittura, fotografia…) e saperi “fuori mercato”, nel senso che ad essi non è attribuito valore economico.
Chi ne usufruisce
Chiunque, donna e uomo e di tutte le età può aderire a una Banca del Tempo. La stragrande maggioranza dei soci promotori e aderenti è costituita da donne, ma, dopo la fase iniziale quasi del tutto al femminile, è presente anche una buona quota di uomini che, aderendo, scoprono di poter soddisfare una sfera di bisogni lontani dalla loro cultura. Fatto curioso è che in questo comune ad essere particolarmente interessati alla banca del tempo è un gruppo a maggioranza maschile.
Ricordiamo inoltre che L’invenzione sociale denominata Banca del Tempo è nata dall’intelligenza creatrice di gruppi di donne. La prima, in ordine di tempo, è nata nel 1992, a Parma.
Chiunque può diventare correntista di una banca del tempo. Non occorre avere né grandi disponibilità di tempo né particolari competenze. Non è necessario offrire servizi professionalmente qualificati, purché si tratti di un’attività che si è in grado di svolgere e con piacere. Si può anche semplicemente offrire e/o cercare compagnia per fare qualcosa, come andare al cinema, a teatro ecc, insieme ad altri che abbiano gli stessi gusti. Chi ha poco tempo si accorgerà che a volte è possibile moltiplicarlo, per esempio mettendo a disposizione anche di altri attività che si effettuano per se stessi e i propri familiari (per esempio, fare la spesa, accompagnare i bambini a scuola) e ricevendo in cambio un aiuto per “guadagnare tempo” in altri ambiti.
Unità di misura
Gli scambi riguardano attività e che l’unità di misura del valore è costituita dall’ora (con le sue frazioni e multipli), indipendentemente dal prezzo di mercato della prestazione.
Per esempio, un’ora impiegata per pulire le verdure vale come un’ora di lezione di musica.
Il sistema si basa quindi sul principio di pari dignità delle attività scambiate e su quello di reciprocità, per cui ciascun soggetto si pone come portatore insieme di bisogni e di risorse.
Conti correnti
Le persone che aderiscono alle Banche del Tempo e tra le quali avvengono gli scambi generalmente si chiamano correntisti (o tempo-correntisti), in quanto diventano titolari di conti correnti, in cui depositano le ore impiegate a realizzare attività a favore di altri “correntisti”, acquisendo la disponibilità di un credito di pari valore in termini di ore. Spenderanno tale credito per usufruire a loro volta di prestazioni effettuate da aderenti alla Banca del Tempo.
Per facilitare le transazioni e contabilizzarle di solito si usano “assegni”, che ciascun correntista può staccare dal “libretto” che gli viene consegnato dalla Banca del Tempo.
Obiettivi
In linea di massima le finalità per cui si organizzano le BdT possono essere così sintetizzate:
- promuovere scambi di prestazioni finalizzati alla soddisfazione sia di esigenze pratiche, sia di bisogni di arricchimento culturale e di allargamento delle relazioni sociali;
- facilitare la conciliazione dei tempi del lavoro retribuito con quelli del lavoro di cura familiare,
- valorizzare competenze e vocazioni che altrimenti rischierebbero di rimanere inespresse sostenendo così percorsi di rafforzamento dell’autostima personale;
- organizzare momenti e spazi di incontro, di comunicazione, di scambio intergenerazionale e interculturale;
- contribuire al superamento di condizioni di isolamento, solitudine, emarginazione culturale e sociale.
Tipologia di scambi
Generalmente gli associati alle Banche del Tempo offrono prestazioni che esulano dalla loro attività professionale e riguardano piuttosto la sfera degli hobby e degli interessi personali, anche per evitare equivoci per quanto riguarda attività soggette ad imposizione fiscale o a regimi tariffari stabiliti dagli ordini professionali.
La prima comprende le prestazioni attinenti allo svolgimento della vita quotidiana, come fare la spesa, sbrigare pratiche burocratiche, dare passaggi in auto, preparare pasti, fare piccole riparazioni, accudire persone anziane e bambini, aiutare i ragazzi a fare i compiti e così via.
La seconda riguarda attività ricreative e scambi di “saperi”. Rimettere in gioco competenze esplicite o rimaste inesplicati
L’organizzazione di una Banca del Tempo
L’organizzazione delle B.T., per quanto riguarda gli scambi di tempo e la loro contabilità, è copiata dalle banche vere. Ad esempio: gli scambi si pagano con assegni presi dal libretto in dotazione di ciascun socio; ciascun socio ha un proprio conto corrente sul quale la segreteria della banca segna i crediti (le ore date, cioè gli assegni depositati), sia i debiti (le ore ricevute, cioè gli assegni spesi). Chi ritira soltanto, è richiamato con cortesia e comprensione a rientrare, ma se fa il furbo viene, sempre cortesemente, messo alla porta.
Curiosità
Le B.T. funzionano sia nelle grandi sia nelle piccole città e in tutte le parti d’Italia. Ovviamente, se la dimensione della città è molto grande, la B.T. coinvolgerà uno spicchio soltanto di territorio e le persone che gravitano su di esso. Ad esempio: un quartiere, una frazione
A partire dai primi mesi del 1998, le B.T. hanno iniziato anche a diffondersi nelle scuole medie e nelle superiori. Il merito va ad alcune insegnanti che hanno compreso che queste associazioni sono essere un veicolo per l’educazione alla reciproca solidarietà e al valore della comunità. Oltre all’aiuto che i migliori in classe offrono ai meno capaci, grazie ad esse i ragazzi si scambiano soprattutto saperi esterni alla scuola e quasi sempre sono i meno bravi negli studi ad insegnare qualcosa ai migliori. Ad esempio: a nuotare, a suonare la chitarra o il pianoforte oppure a farsi una cultura sulla musica rock. In alcuni casi si sono formati piccoli gruppi di teatranti che offrono i loro spettacoli ad associazioni di adulti e anziani, favorendo in tal modo scambi e relazioni intergenerazionali davvero uniche.